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PAOLO AMENTA: IL PROSSIMO GOVERNO REGIONALE DEVE CAMBIARE LA QUALITA’ DELLA VITA DEI SICILIANI

Rep: È voluto ripartire dall’aula consiliare della città che l’ha visto protagonista e Sindaco negli ultimi dieci anni, Paolo Amenta, per aprire la sua campagna elettorale per le Regionali del 5 Novembre, che lo vedono candidato nella lista del PD. C’erano il candidato alla Presidenza per il Centrosinistra siciliano, Fabrizio Micari, il Capogruppo alla Camera dei Deputati del Partito Democratico, Ettore Rosato, l’europarlamentare Michela Giuffrida, e le due parlamentari di Area Dem della provincia, Sofia Amoddio, Presidente, tra l’altro, della Commissione nazionale d’inchiesta sulla “misteriosa” morte del giovane parà siracusano Lele Scieri all’interno della Caserma della Folgore a Pisa, che ha portato, a 18 anni di distanza, alla riapertura dell’inchiesta, e Marika Cirone Di Marco, con il Segretario provinciale del PD, Alessio Lo Giudice. Presenze autorevoli, a sottolineare  l’importanza per la provincia di Siracusa e per il Partito Democratico, della candidatura di un personaggio di levatura politica e, soprattutto, competenza e preparazione.

“Oggi la Sicilia, grazie ai finanziamenti messi a disposizione dal governo, vedi il Patto per il Sud per le infrastrutture – ha precisato Paolo Amenta – e i fondi che arrivano dall’Europa, ha ben 15 miliardi di euro disponibili dei programmi d’intervento già approvati, che però restano fermi al palo, mentre i nostri giovani sono costretti a lasciare l’isola, il 50% dei Comuni non ha un depuratore e continua ad inquinare le coste o i fiumi, come nel caso di Augusta, mentre parliamo di turismo sostenibile. Si calcola che nei prossimi anni i viaggiatori nel mondo raddoppieranno da 900 milioni ad un miliardo ed 800 milioni. E allora, per intercettare questo mercato, per un’isola come la nostra che ha tutte le caratteristiche per diventare la piattaforma del benessere, sono necessarie infrastrutture, collegamenti e servizi efficienti, ad iniziare da un piano per l’impiantistica per i rifiuti e la differenziata, al sistema idrico integrato, e quindi acqua, fognatura e depuratori, sanità e cura della persona. I soldi ci sono, occorre solo spenderli e spenderli bene, distribuendo parte di essi direttamente nei territori che abbiano progetti finalizzati a ciò, evitando che restino fermi in un apparato regionale non più in grado di programmare e pesare alle reali esigenze dei territori. Se si pensa, parlando di assistenza ad anziani e infanzia, dei 700 milioni di euro messi a disposizione dal fondo PAC nei cui Comitato a livello nazionale faccio parte, ne sono stati spesi appena 200, e abbiamo dovuto fare battaglie per fare pagare le cooperative sociali che hanno erogato servizi, si capisce come sia indispensabile garantire amministrazioni e un sistema burocratico all’altezza, ben formato, che non rallenti, i processi di spesa. Agroalimentare, artigianato, turismo, inclusione sociale – per Amenta -, devono essere gli assi su cui puntare, possedendone la Sicilia gli elementi di qualità che la caratterizzano, accanto alle innovazioni, e in questo senso penso ad un’area industriale come quella di Siracusa, riconvertita ed ecosostenibile, dove il porto di Augusta gioca un ruolo fondamentale nel progetto di piattaforma logistica della Sicilia nel Mediterraneo per l’apertura ai mercati globali. Bisogna cambiare governance, occorre che i Comuni si mettano insieme in Federazioni delle Municipalità, come quella a cui abbiamo dato vita in questo territorio, partendo proprio da Canicattini Bagni, in quanto interlocutori preferirti dall’Europa e attrattori di risorse finanziarie per le imprese, per i giovani, per creare sviluppo. Il prossimo governo regionale – ha quindi concluso Amenta – deve con forza puntare a migliorare la qualità della vita dei siciliani, per cercare quelle condizioni che faranno della Sicilia una terra attrattiva. Nel contempo, deve pretendere che la “questione meridionale” diventi prioritaria per il governo nazionale, perché 22 milioni di cittadini delle aree meridionali possono diventare la motrice dell’intero Paese».

Un concetto questo ripreso dal candidato alla Presidenza della Regione Sicilia, il professore Fabrizio Micari, sottolineando come ciò può avvenire solo se il 5 Novembre alla guida dell’isola ci sia un governo del Centrosinistra.